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Politiche Associative

La carta sparisce anche nei rapporti commerciali tra privati. Da gennaio 2019 le fatture da emettere e da ricevere dovranno viaggiare soltanto on line.

Ma già da luglio di quest’anno scatterà l’obbligo della fattura digitale per le cessioni di benzina e gasolio per motori e per le prestazioni dei subappaltatori nell’ambito dei lavori pubblici.

Confartigianato ha calcolato che questa rivoluzione riguarderà circa 1 milione di imprese a luglio e 3 milioni 400mila aziende nel prossimo anno.
Aziende che si troveranno a fare i conti con un cambiamento troppo repentino. Tanto che Confartigianato ha ripetutamente chiesto al Governo un avvio graduale dell’obbligo di fatturazione elettronica, scaglionando l’entrata in vigore a seconda della dimensione aziendale. Questo per evitare ai piccoli imprenditori l’ennesimo costoso adempimento a fronte di un insufficiente alleggerimento dei già numerosi obblighi burocratici in materia fiscale.

La Confederazione continua il pressing per cambiare i tempi di applicazione dell’obbligo di fatturazione elettronica ed eliminare una serie di inutili adempimenti fiscali. Ma, nel frattempo, si è anche già mossa per assistere le imprese e facilitare la loro migrazione verso le fatture digitali.
Con questo obiettivo ha costituito una task force che coinvolge funzionari, Segretari e Direttori di numerose Associazioni territoriali e Federazioni regionali e che sarà operativa con tre gruppi di lavoro specializzati su diversi fronti. Quello normativo per chiedere modifiche ai decisori politici e all’Agenzia delle Entrate, quello riguardante le attività gestionali di tipo informatico e infine il gruppo dedicato alla organizzazione del lavoro.

Il 7 marzo, la task force debutterà a Roma, con un incontro presso la sede Confederale al quale interverranno anche rappresentanti dell’amministrazione finanziaria ed esperti del mondo accademico.