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Credito, Giovani imprenditori, Affari Generali

I recenti cambiamenti nelle dinamiche economiche e sociali hanno portato maggiore sensibilità, da parte delle imprese, verso un approccio in grado di coniugare le strategie aziendali con i principi dell’etica, della legalità e della trasparenza.

Questa tendenza è confermata dall’attenzione crescente verso le tematiche legate alla sostenibilità, al rispetto dell’ambientale e alla responsabilità sociale. Proprio per offrire un riconoscimento alle imprese che hanno avviato percorsi di trasparenza, rispetto della legge e prevenzione dei reati, dal 2012 il legislatore introdotto lo strumento del rating di legalità. I vantaggi che si possono ottenere:

Benefici reputazionali. In un contesto come quello italiano, in cui le imprese si trovano a dover far fronte a pressanti impegni economico-finanziari, mentre gli scandali sono all’ordine del giorno, il potersi distinguere per etica e moralità di comportamento rappresenta un riconoscimento di indubbio valore in termini commerciali e di visibilità.

Bandi pubblici. Precedenza in graduatoria, a parità di punteggio, nei bandi pubblici (il Rating di Legalità è entrato come criterio di premialità all’interno dei bandi POR FESR 2014-2020 della Regione Emilia-Romagna), maggiorazione del contributo del 10% sul bando Voucher Digitali I4.0 delle Camere di Commercio.

Appalti pubblici. Secondo il D. Lgs 50/2016, che disciplina il Codice degli Appalti, l’art. 93 concede una riduzione del 30% dell’importo della garanzia per la partecipazione alle procedure. L’art. 95 prevede premialità per la valutazione delle offerte (punteggio aggiuntivo, preferenza in graduatoria, risorse finanziarie dedicate).

Credito Bancario. Riduzione dei tempi e dei costi di istruttoria nelle richieste di finanziamento, migliori condizioni di erogazione del credito.

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato è l’ente al quale le aziende (aventi un fatturato minimo di due milioni di euro e iscritte da almeno due anni al registro delle imprese) possono rivolgersi per chiedere l’attribuzione del rating. Il punteggio, espresso con un numero di stellette che va da un minimo di 1 a un massimo di 3, misura il livello di legalità dei comportamenti aziendali.

1 stelletta Per ottenere il punteggio minimo l’azienda dovrà dichiarare che l’imprenditore e gli altri soggetti rilevanti (amministratori, soci, direttore generale) non sono destinatari di misure cautelari, sentenze di condanna, di patteggiamento per reati tributari, reati di mafia, illeciti amministrativi. L’impresa non dovrà inoltre aver subito accertamenti di maggior reddito rispetto a quello dichiarato, né aver ricevuto provvedimenti di revoca di finanziamenti pubblici. L’azienda dovrà dichiarare di utilizzare strumenti di pagamento tracciabili per i pagamenti e le transazioni finanziarie di importo superiore ai mille euro.

Da 2 a 3 stellette Il regolamento prevede sei ulteriori requisiti che, se rispettati, garantiranno alle imprese il punteggio massimo di 3 stellette. Se ne verranno rispettati 3 si otterranno 2 stellette. In particolare le aziende dovranno:

• rispettare i contenuti del Protocollo di legalità sottoscritto a livello locale il 14 giugno 2013 e rinnovato il 17/06/2015 dalle Prefetture e dalle Associazioni di categoria (Confartigianato di Forlì è fra queste);

• utilizzare sistemi di tracciabilità dei pagamenti anche per importi inferiori rispetto a quelli fissati dalla legge *(attualmente €. 3.000,00, dal 01/07/2020 il limite sarà abbassato a €. 2.000,00);

* Esistono alcune eccezioni alla normativa che prevedono un limite di pagamento diverso da 3.000 euro. Infatti, per le seguenti modalità di pagamento il limite massimo è fissato a 1.000 Euro: 1. Money Transfer, ovvero il trasferimento di somme di denaro in qualsiasi parte del mondo al di fuori di circuiti bancari; 2. Cambiali; 3. Vaglia postali; 4. Pagamento F24; 5. Assegni bancari e postali trasferibili; 6. Pagamenti effettuati dalla Pubblica Amministrazione.

• adottare una struttura organizzativa che effettui il controllo di conformità delle attività aziendali o un modello organizzativo ai sensi del d.lgs. 231/2001;

• adottare processi per garantire forme di Corporate Social Responsibility;

• essere iscritti in uno degli elenchi di fornitori, prestatori di servizi ed esecutori di lavori non soggetti a tentativi di infiltrazione mafiosa;

• avere aderito a codici etici di autoregolamentazione adottati dalle associazioni di categoria.

Come richiederlo: tramite piattaforma online nel sito dell’AGCM https://www.agcm.it/competenze/rating-di-legalita/domanda-di-attribuzione-del-rating-di-legalita/

Per ulteriori informazioni, contattare Mauro Collina: collina@confartigianato.fo.it