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Puli-tinto-lavanderie, Emergenza COVID-19

In questo momento così eccezionale, non bisogna dimenticare il ruolo di chi, in silenzio, ha continuato a svolgere il proprio lavoro per contribuire alla lotta al coronavirus.

Gli imprenditori, che operano nel settore delle pulitintolavanderie, non hanno mai smesso di portare il proprio contributo per contrastare la diffusione del morbo. Non a caso, nel susseguirsi dei decreti del Governo, queste attività sono sempre state autorizzate a operare. D’altro canto la manutenzione e pulizia dei capi di abbigliamento è un servizio decisamente essenziale, specie in periodo di pandemia, sia nel caso in cui un cittadino non disponga di una lavatrice in casa, sia che abbia necessità di manutenere capi che possono essere lavati solo a secco. Un ruolo chiave nella lotta al Coronavirus supportato anche dagli studi della Johns Hopkins University, che ha illustrato in modo chiaro le caratteristiche del COVID-19. In quanto virus non è un organismo vivente, è una molecola proteica (DNA) coperta da uno strato protettivo di lipidi (grassi) d in quanto molecola proteica, non viene uccisa, ma decade da sola. Il tempo di disintegrazione tuttavia dipende dalla temperatura, dall'umidità e dal tipo di materiale su cui si trova, il virus è molto fragile e l'unica cosa che lo protegge è un sottile strato esterno di grasso. Per tali ragioni l’azienda tedesca Richard Geiss GmbH, tra i leader europei nella produzione dei solventi, ha messo sul suo sito una nota tecnica di grande interesse “premesso che il COVID-19 in quanto virus è avvolto da uno strato lipidico quindi è sensibile all’etere, al cloroformio e ai solventi, visto che la gran parte delle lavanderie tradizionali sono dotate di almeno una macchina da lavaggio che utilizza dell’idrocarburo clorurato (tetracoloretilene – percloroetilene oppure idrocarburi (KLW)), l’azione di lavaggio con queste macchine rende inattivo il virus rendendo il lavaggio a secco e le lavanderie tradizionali, elementi significativi nella lotta alla diffusione del COVID-19”. Le pulitintolavanderie artigiane tradizionali, nei loro processi di lavaggio si avvicinano di molto alla sanificazione dei capi che vengono loro affidati, non solo alla distruzione del virus. È posibile affermarlo con certezza grazie a test microbiologici che hanno dimostrato come tutti i principali metodi di lavaggio professionale abbiano un’elevata efficacia di abbattimento per i più diffusi ceppi microbici. Una esperienza pilota, fatta in Veneto, ha infatti dimostrato che tutti i principali metodi di lavaggio professionale hanno una elevata efficacia di abbattimento dei più diffusi ceppi microbici: funghi/candida, batteri sporigeni e malattie della pelle. Confartigianato desidera sottolineare la professionalità del settore e il contributo che i laboratori possono fornire, soprattutto in questo momento. L’evoluzione della società porta a una crescente domanda e a nuove esigenze a cui gli operatori professionali sono chiamati a rispondere. Nelle lavanderie professionali vengono, infatti, utilizzati detergenti e macchinari che hanno caratteristiche decisamente superiori a quelle normali di casa, a cui vanno aggiunte professionalità ed esperienza degli imprenditori. Le lavanderie sono luoghi di pulizia e non di contaminazione e il cliente deve essere consapevole che le imprese hanno messo in campo tutte le indicazioni ministeriali finalizzate a contenere al massimo il rischio legato al Coronavirus. Dall’uso di guanti e mascherina, al distanziamento sociale di almeno 1 metro dal cliente al banco; dalla sanificazione quotidiana degli ambienti, delle attrezzature e degli arredi; all’accesso scaglionato dei clienti uno alla volta; sino alla messa a disposizione di prodotti per igienizzare le mani a disposizione dei clienti. Tutto, per essere vicino all’utente così da superare anche la pandemia.