Artigianato Artistico

​Oreficeria made in Italy, 3 imprese su 4 sono artigiane

A fine 2021 il comparto orafo contava 11.389 imprese che danno lavoro a quasi 31 mila addetti e nel confronto internazionale l’Italia è prima per addetti nell'Unione europea, con ampio distacco rispetto a Francia (19,9 mila addetti) e Germania (16,8 mila addetti). Spiccata la vocazione artigiana dell’oreficeria italiana che conta 8.642 imprese artigiane e rappresenta i tre quarti (75,9%) delle imprese del comparto, quota ampiamente superiore rispetto al 21,2% osservato nel totale economia; in termini occupazionali i quasi 16 mila addetti dell’artigianato del comparto sono il 51,9% del comparto e anche in questo caso si supera nettamente la media del 15%.


Nei primi 11 mesi del 2021 la produzione del comparto orafo è ai massimi dal 2007 e supera del 31,3% quella dell’Ue: il comparto supera inoltre dell’11,4% il livello pre-crisi dello stesso periodo del 2019 mentre l’Ue si ferma a +2,3% ed è in controtendenza rispetto al Manifatturiero italiano che inferiore al livello pre-crisi dell’1%. L’Italia primeggia in Ue anche per valore delle esportazioni che ammontano a 8 miliardi nei 12 mesi tra novembre 2020 e ottobre 2021 e superano i 5,6 miliardi della Francia, i 3,4 miliardi del Belgio ed i 3,4 miliardi della Germania. Rispetto allo stesso periodo di due anni prima le vendite italiane all’estero di questi prodotti crescono del 6,7% in controtendenza rispetto al -0,8% dell’Ue a 27 e facendo meglio rispetto all’intero made in Italy che registra un +4,9%.

L’analisi dei mercati di destinazione dei prodotti dell’oreficeria made in Italy mostra che il primo cliente di prodotti orafi del nostro Paese sono gli USA con acquisti per 1,3 miliardi di euro e una quota del 16,3%, seguiti dalla Svizzera con 1 miliardo (13,6%) e dagli Emirati Arabi Unito con 876 milioni (10,9%). Il comparto orafo è fortemente presente nei mercati extra Ue che assorbono tre quarti (76,2%) delle esportazioni, a fronte del 67,5% dell’Ue e del 47,9% del made in Italy: rispetto al pre-crisi i mercati extra Ue crescono del 5% e vengono superati dai mercati Ue con un aumento del +12,7%. Nella ricerca della qualità produttiva e di design che da sempre caratterizza il comparto si sta ampliando l’aspetto etico e ambientale: l’Italia è, infatti, prima al mondo per imprese certificate.